CICLOPICA, Giacometti lo scultore più TAROCCATO del ‘900. Quando non ti viene il dubbio che sarebbe opportuno controllare meglio, tanto tu sei studiato.

Nella mia vita ho acquisito competenze in vari campi, grazie allo studio e alla passione, spesso passando da campi che non centravano nulla tra di essi, ma per un motivo o per un altro mi appassionavano, tra questi la musica leggera, il teatro, il cinema ma tra le varie mie passione il mondo dell’arte non mi ha mai sfiorato per cui la BOMBA Ciclopica mi ha trovato impreparato dal punto di vista delle competenze e per cui non mi è rimasto che andare a studiare una cosa di cui ne so quanto la fisica nucleare e studiando ho capito che spesso quest’ultima è più semplice almeno corrisponde a regole certe. Detto questo andandomi a studiare l’autore delle due sculture incriminate, la prima cosa che ho trovato scritta è che Giacometti, scultore svizzero (1901-1966) è lo scultore del novecento più TAROCCATO in assoluto, tra i maggiori falsari delle sue opere un certo Robert Driessen divenuto milionario con il mercato di queste opere falsificate alla perfezione e adesso considerato il falsario europeo più famoso al mondo ed ancor in libertà. Per saperne di più vi consiglio di leggere questo articolo estremamente interessante https://www.ilpost.it/2013/04/14/il-piu-grande-falsario-deuropa/ .

Per cui quando presenti in una mostra due opere di questo autore è chiaro che devi essere stra-certo della loro autenticità vista la così enorme diffusione di falsi che lo riguardano. Rispetto all’articolo oggi vi è una novità, infatti esiste un elenco di opere certificate dalla fondazione Giacometti che nel 2013 data di quell’articolo ancora non esisteva almeno in maniera ufficiale, per cui era anche facile e sembra che sia la stessa strada percorsa dalle forze dell’ordine.

Ora magari spunterà fuori che non sono sicuramente falsi, che sono così così, che forse potrebbero anche essere vere o forse spunterà che sono falsi ma la colpa non è di nessuno. Alla fine dovranno per forza cadere  in piedi anche quando cadere in piedi è quasi impossibile. Lo scultore più falsificato del novecento doveva essere anche il più certificato e controllato della mostra. Qui non si tratta di un paio di jeans tipo Dolce & Banana o una maglietta tipo Meschino , qui si tratta di emozioni, di sensazioni, di due opere che avrebbero un valore inestimabile se riconducibili senza nessun dubbio a Giacometti  o se false o presumibilmente tali ci viene in mente di parafrasare Aldo Giovanni e Giacomo “il mio fabbro con  100 Euro me le fa meglio”.

Il comune sarà parte lesa se queste due opere saranno riconosciute false, questo è certo. Ma lesa da chi? Da Sicilia Musei? In quel caso qualcuno dovrà rispondere del fatto che abbia dato a Sicilia Musei la possibilità di lederci. Responsabilità di tutta la giunta non solo di Granata, perché Granata non li ha presi certo con la pistola. Poi secondo la nostra opinione che GRANATA SI DIMETTA SAREBBE COSA BUONA E GIUSTA. MA NON TUTTE LE COSE BUONE E GIUSTE SI REALIZZANO E PER CUI AL PRIMO RIMPASTO PAGHERANNO ALTRI.

S.BELLIO