Se a Siracusa siamo nella merda è tutta colpa di Archimede. Gliel’ho scritto in questa lettera che puoi leggere se apri l’articolo.

Caro Archimede, ti scrivo questa lettera per dirti che è tutta colpa tua. Sono arrabbiato ed indignato con te e sono convinto che se tu non fossi mai esistito o se tu fossi nato che ne so a Bolzano, oggi noi siracusani saremmo sicuramente un popolo migliore. Fin da piccoli a scuola ci hanno parlato di te, la mia maestra si riempiva la bocca del mito di Archimede di cui noi siracusani dovevamo essere fieri ed orgogliosi. Ecco caro Archimede, è da lì che nascono tutti i nostri problemi, proprio da quei banchi di scuola, quanta è bella “l’ignoranzietà”. Caro Archimede infatti noi siracusani siamo tutti cresciuti pensando di essere tutti tuoi figli, di possedere tutti i tuoi geni ed essere in un modo o nell’altro “scienziati”.

Ed eccoci qui, un popolo di scienziati. Lo siamo quando parcheggiamo in tripla fila, quando votiamo e poi ci lamentiamo di quelli a cui abbiamo dato il voto, di quando sporchiamo ma ci lamentiamo che la città è sporca, di quando pensiamo che il problema sono gli altri ma non ci guardiamo mai le foreste che abbiamo nei nostri occhi e potrei continuare all’infinito. Siamo scienziati quando pensiamo che se qualcuno fa qualcosa di successo o almeno ci prova,  deve essere per forza un raccomandato, ma siamo anche scienziati perché se ogni tanto dalla massa ne esce uno bravo, il nostro obiettivo non dovrà essere esaltarlo ma cercare di non farlo emergere, quelli troppo bravi fanno capire che poi siamo tutti asini. Insomma, un popolo che si RISPECCHIA in te (non potevo scegliere termine più azzeccato), pensando di essere scienziato, che quando per strani fenomeni incomprensibili diventa anche amministratore, politico e governativo, si supera, anzi ti supera, pensa che il figlio ha superato il padre, pensa “leviti Acchimede” adesso ci sono io. Ed eccoci amministrati da anni ormai da gente che si crede GENIO e da dei Geni ci possiamo aspettare solo decisioni geniali. Caro Archimede, diventerebbe un libro e non un lettera se dovessi scrivere tutte le cose geniali che ci propinano quotidianamente da cinquant’anni, ma ultimamente con più intensità.  Biblioteche inaugurate da anni ma mai aperte e i libri antichi abbandonati a se stessi ( http://www.siracusandonews.it/2021/11/24/biblioteca-inaugurata-nel-2018-da-questa-amministrazione-e-mai-aperta-in-che-condizioni-e-oggi-tutto-il-materiale-del-fondo-antico/?fbclid=IwAR1jHnhEw_FFU0kE9lCeU_nmrTmW0KPBihj9_zpqRg2L1ihcC_0imUw_bXc ) , abbellimenti di parcheggi, strade che quelle dei tuoi tempi erano seta, piste ciclabili (per capirci, Archi, dove passano i carri a due ruote) in ogni dove, anche  dove la ragione dice che è impossibile, verde pubblico abbandonato, e la tua Ortigia trasformata in Disneyland (comu ciu spiegu Disneyland ). Potrei continuare all’infinito ma hai capito il concetto tu che genio lo eri davvero.

Per cui caro Archimede che ogni tanto ti rivolti nella tomba ovunque essa sia ma non certo in quella che per anni abbiamo spacciato per tua, alla fine  ci hai fatto convincere che siamo tutti scienziati e geni, ed è impossibile togliercelo dalla testa, anche se siamo consapevoli che a Siracusa i conti non tornano mai e proprio questo sono certo  ti fa parecchio arrabbiare.

Caro Archimede, ho trovato la soluzione di tutto, falsifichiamo un documento (a Siracusa ultimante di opere false siamo diventati esperti),  il prossimo lavoro di sistemazione  stradale, in cui scavando come sempre  troveranno ruderi e reperti archeologici, tra questi gli infiliamo il tuo certificato di nascita, e scriviamo che sei nato a Milano, così Salvini sarà contento e penserà di essere GENIO IN QUANTO FIGLIO TUO, e chissà magari noi siracusani cominceremo a pensare di essere normali e che  per diventare bravi bisogna studiare, lavorare o almeno impegnarsi, chissà magari miglioreremo.

Dimenticavo caro Archimede, a Siracusa ti hanno intitolato un Centro Commerciale, lo so che tu non hai idea di cosa sia un Centro Commerciale e ti assicuro che è meglio così.

Caro Archimede, quasi 2500 anni dopo, ti dico “ Minchia di vai…” e sono sicuro che questo invece capirai benissimo cosa significa.

S. Bellio