IL CINE TEATRO VERGA UNA VERGOGNA INFINITA

Acquistato dalla Provincia Regionale di Siracusa sotto la Presidenza Cavallaro, nel 1997 iniziano i lavori di restauro e messa in sicurezza. Da allora infinite gare di appalto che non portano a nulla, tranne che lo sperpero più assoluto di denaro pubblico. Si calcolano oltre 11 Milioni di euro, per un’opera che non si capisce a che punto sia arrivata prima della consegna alla città. Viene da ridere, a leggere oggi,  quando Bruno Marziano allora Presidente della Provincia di Siracusa, in un’intervista del 2005 (erano già trascorsi 8  anni dall’inizio dei lavori) che potete leggere dal sito Topsprint integralmente qui  (http://www.topsprint.it/default.asp?sez=annuario/2005/pages/056 ) dichiarava che entro due anni l’opera sarebbe stata consegnata alla città, per cui nel 2007, chiaramente non è andata così. Cinque anni dopo, il Nuovo Presidente della Provincia di Siracusa  Bono dichiarava ““E’ con grande soddisfazione che annuncio l’avvenuta aggiudicazione provvisoria della gara d’appalto per il completamento del contenitore culturale “Ex Cinema Verga”di Siracusa…rimane indubbio che questi lavori consentiranno di completare l’opera pubblica e quindi renderla funzionale e fruibile da parte della collettività, concorrendo a implementare i livelli di sviluppo territoriale nella misura in cui il binomio cultura- turismo congressuale ne definiscono l’asse portante.
La realizzazione di un’altra incompiuta storica è stata, così, portata a conclusione
“ ( da Siracusanews del 13 agosto 2012, http://www.siracusanews.it/siracusa-aggiudicata-la-gara-dappalto-per-il-cine-teatro-verga-la-soddisfazione-di-bono/). Sono trascorsi oltre 6 anni e chiaramente non è andata così. Anticipando chi potrebbe dire che le provincie furono sciolte e cercare di trovare per questo una giustificazione, riportiamo le dichiarazioni del 2015 del commissario straordinario della provincia di Siracusa Giovanni Corso “E’ stato lo stesso Commissario straordinario, Corso, a fornire alcune interessanti notizie. Innanzitutto sulla durata dei lavori. Dal momento della consegna basteranno 180 giorni per restituire alla città l’importante struttura. Il dott. Corso sta altresì valutando l’ipotesi di procedere con il vecchio appalto integrato. Questa opzione determinerebbe il completamento dei lavori alla stessa cifra prevista già qualche anno addietro, cioè costi attorno a un milione e quattrocentomila euro, arredi compresi.  Il dott. Corso ha osservato con molto interesse la struttura ed ha espresso la convinzione che entro trenta giorni possano essere consegnati i lavori all’impresa” da La Nota del 13 Maggio 2015 http://www.lanota7.it/siracusa-strano-a-dirsi-ma-il-commissario-dellex-provincia-vuole-finire-i-lavori-al-teatro-verga/ ). Sono trascorsi altri 3 anni e mezzo e chiaramente non è andata così.

Anzi il vecchio commissario, Giovanni Arnone per sanare i debiti del libero consorzio (così chiamata adesso la provincia) addirittura propose di venderlo (insieme ad altri beni della ex provincia), ma per fortuna restando coerenti col non fare mai nulla, non l’hanno nemmeno venduto.

Per quanto riguarda l’attuale commissario D.ssa Carmela Floreno, non sappiamo che indirizzo abbia dato alla gestione di questo immobile, che vive in una specie di dimenticatoio. Meno se ne parla, meno questo è un problema.

Non sanno più come prenderci in giro, da destra a sinistra, commissari compresi.

Vista l’inutilità (e siamo buoni a scrivere inutilità) della politica, vista la capacità del privato di svolgere in tempi rapidissimi opere ben più complesse, vedi il cinema Vasquez trasformato totalmente e rivoltato come un calzino in più o meno sei mesi contro i descritti 20 anni di appalti, non sarebbe opportuno cedere ad un privato la conclusione dello stesso, a condizione di renderlo fruibile alla città entro massimo un anno, per poi gestirlo, assieme all’ente proprietario? Cioè in parole povere non sarebbe il caso di consegnare ad una società per un tempo determinato di 10-20-30 anni, la gestione dello stesso (condizionata alla fine dei lavori a loro spese), e l’ente proprietario (la ex  provincia)  si riserverebbe l’utilizzo di  un numero di date per  poterlo usufruire pubblicamente?

In effetti è una proposta troppo semplice, è una proposta che non muove molto denaro, e forse per questo poco appetitosa?

Ma umilmente tenetela in considerazione, ridate a questa città un contenitore troppo importante che darebbe ossigeno ad un settore, quello culturale, di cui questa città dovrebbe cibarsi quotidianamente ma che non avendo siti adatti dove svolgere la qualsiasi cosa o qualsiasi evento è costretta a rinunciarci.

Chiediamo solo buonsenso.

S. Bellio