A Cassibile pronta ad esplodere la polveriera sociale contro la tendopoli degli extracomunitari. La paura Covid19 potrebbe essere la scintilla.

La polveriera Cassibile è pronta ad esplodere, COME UNA BOMBA A CUI BASTERÀ ACCENDERE UNA MICCIA. Quando succederà tutti faranno finta di cadere dal pero. Il Sindaco, la giunta, il prefetto, le forze dell’ordine, diranno che non si erano accorti di nulla? Oggi abbiamo deciso di smontargli questo alibi e glielo diciamo noi cosa sta succedendo a Cassibile.

Chi ci conosce, sa benissimo quanto siamo vicini agli ultimi, al di là del colore, della nazionalità o del ceto sociale, ma qui il problema non è sicuramente “razziale” ma  chiaramente sociale.

Per capire il problema partiamo da un post del 6 Aprile di Padre Carlo D’Antoni (che sicuramente non può essere tacciato di razzismo) :

“Bene” in cosa consiste il bene per quella gente in mezzo alla campagna, ridotti a fare una vita da miserabili e a rischio di contagio?
Ma quella gente che arriva ogni anno per i lavori agricoli stagionali ha il dono dell’invisibilità e se qualcuno si fa vedere è subito invitato a rientrare nell’invisibilità. Se per disgrazia qualcuno di loro dovesse essere infettato in questa pandemia allora si che diventerebbero al centro dell’attenzione. Questa non è una ipotesi remota,ma probabile, perchè vivono male, senza mascherine, senza guanti, ammassati. E noi italiani, “che diamo sempre il meglio quando c’è una emergenza”,forse dovremo dare delle risposte a domande che durano da 30 anni. Tutti, a cominciare dal prefetto.

E’ chiaro il problema, a Cassibile da anni viene allestita una tendopoli che richiama la presenza di centinaia di extracomunitari, i quali poi ogni giorno vengono reclutati per essere portati a lavorare nelle campagne della provincia di Siracusa. Questa tendopoli è già di per sé una vergogna, uomini costretti a vivere come animali, ammassati nella totale assenza di criteri igienico sanitari, in un periodo che ci dicono di lavarci le mani, di usare l’amuchina, questi ragazzi sono costretti a vivere come topi. In questa tendopoli l’assembramento è di per sé naturale, e di per sé tollerato.

Di questi lavoratori extracomunitari, solo una piccola parte lavora nelle campagne di Cassibile, ma molti lavorano ad Avola, Pachino, Rosolini fino ad anche ad Augusta, ci vuole molto a capire che questo ASSEMBRAMENTO a Cassibile FAVORISCE il CAPORALATO ? Ogni giorno arrivano sempre più uomini da chissà dove e ogni giorno coi furgoni I CAPORALI (anche in questo periodo) vengono a reclutare manodopera per le varie campagne della provincia, in totale assenza di autocertificazione e vi assicuriamo che in questi furgoni le distanze di sicurezza sono una minchiata. L’operazione di caporalato è chiaramente più semplice se la svolgi in un solo punto, in una sola tendopoli. Questo è FAVOREGGIAMENTO al Caporalato. Non sarebbe più semplice e giusto suddividere questi ragazzi nei vari territori della provincia, costruendo per loro delle strutture adeguate e dignitose? A Rosolini ad Avola, a Pachino e così via, smontando l’assembramento e rendendo la vita più difficile del caporalato?

Cassibile è una polveriera sociale pronta ad esplodere. La tolleranza è al limite. Cosa succederebbe se un focolaio del Covid 19  si espandesse in questa tendopoli? Ma solo il potenziale rischio che tutto ciò possa accadere sta facendo fremere i cassibilesi. Tutti i cassibilesi. Esiste come in ogni realtà sociale una piccola frangia razzista anche qui, ma quello che preoccupa è che oggi la spinta della rabbia, invece, viene alimentata dalla gente normale, quella che fino a ieri ha tollerato la presenza della tendopoli e degli extracomunitari, ci ha convissuto senza problemi, in molti casi con una buona empatia. Oggi la preoccupazione è tanta, questi ragazzi vanno in giro senza mantenere le distanze sociali, senza mascherine o con delle mascherine usa e getta che utilizzano per settimane, girano nella frazione per le necessità di vita quotidiana, dal Bancomat ai Supermercati, mentre la gente ormai stressata dalla quarantena è a casa. Oggi questi ragazzi non sono più visti dalla popolazione nello stesso modo di qualche anno fa.

La polveriera è pronta ad esplodere e non è detto che lo sia da una sola direzione. Questi ragazzi sono sotto stress psicologico, si sentono non accettati, additati come potenziali untori. La convivenza è oggi impossibile.

Ma tutti a fare finta di nulla. Va tutto bene…quando mai è andato così male.

Chi segue il nostro Blog, sa benissimo che se scriviamo qualcosa è perché sappiamo. In questo caso sappiamo che gli animi sono molto agitati, sappiamo che basterà una scintilla è scoppierà l’incendio. Sperando che non si faccia male nessuno. Ma nessuno dovrà dire “noi non lo sapevamo”. Non vi permetteremo di fari ” I babbi pi nun paiari u daziu” .  Semmai dovesse succedere qualcosa saranno tutti responsabili, il Sindaco, la giunta, il prefetto, le forze dell’ordine e la stampa, che spesso fa finta di nulla, perché parlare di questi temi non è popolare come un’intervista al direttore sanitario Ficarra.

S. Bellio