Grazie Philippe Daverio, hai unito un popolo, per poco, ma meglio di niente.

Grazie Daverio, grazie davvero. Il popolo siciliano è uno strano popolo, incapace di fare squadra per difendere i propri interessi, un popolo che ha consegnato il proprio destino solitamente a politici incapaci, spesso collusi con interessi personali e spesso legati alla mafia o alla mafiosità. Ma è anche il popolo dei Vespri siciliani, un popolo che ogni tanto si risveglia da lunghi letarghi e incomincia a scalciare raccogliendosi dietro ad un orgoglio regionale patriottico. Ed ecco che un omino piccolo, riesci a compattarci tutti. Riesci a toccarci in quella cosa che è l’unica cosa che ci resta, l’orgoglio per la nostra terra. Non è vero che ci sentiamo al centro della terra, anche se la storia ci spiega che per centinaia di anni la Sicilia lo è stata al centro del mondo, non per meriti dei suoi abitanti ma solo per la sua posizione geografica, al centro del mediterraneo e per cui al centro del mondo, ma i siciliani questa cosa non la sanno, non hanno in sé questa memoria storica, noi siciliani, lo dice la storia, invece ci siamo sempre sentiti accomodanti, ospitali, disuniti, un popolo egoisticamente sottomesso all’interesse del potente, in poche parole non ci siamo sentiti mai veramente popolo. In Sicilia non è mai riuscito ad attecchire nessun movimento politico territoriale, per capirci come la Lega Nord per le regioni settentrionali, e di movimenti che ci hanno provato ce ne stanno tanti, ma non perché ci sentiamo Italiani ma solo perché siamo stati storicamente abituati ad essere sudditi e schiavi di chi gestisce il potere. In questa logica riuscì ad attecchire anche la mafia, per cui sudditi del potere ufficiale ma anche sudditi del potere malavitoso. In questo panorama storico-sociale non mi stupisco se poi qualcuno si permette si dire che siamo lo schifo del mondo, uno che non dovrebbe potersi guardare allo specchio e dovrebbe solo chiedere scusa, invece contrattacca e ci mortifica ancora una volta, tanto attaccare i figli di nessuno è gioco semplice e facile. Ma questa volta, il popolo si unisce, si sente toccato dentro, nemmeno episodi storicamente più atroci ci hanno unito così tanto, vedi le stragi di Falcone e Borsellino in cui trovavi sempre il coglione di turno che diceva “se la sono cercata” , qui invece il coro è unanime, Daverio è un Pagliaccio.

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Partiamo tutti da Daverio, teniamo calda questa fiammella di orgoglio che ogni 200 anni si riaccende, e pensiamo che esistono tanti Daverio che ogni giorno mortificano la nostra terra, politici, imprenditori, uomini di malaffare o avventori vari, lo fanno in maniera più subdola, più nascosta e più feroce, vendendoci ai loro interessi.

Grazie Daverio, di aver riacceso la fiammella dell’orgoglio, grazie davvero. Anche se ahimè ho la sicurezza che fra una settimana con un colpo di vento ritornerà a dormire , perché per non essere sudditi bisognerebbe alzarsi il culo e andare combattere, ma chi ce lo fa fare.

DAVERIO resti quello che sei, il nulla, e noi restiamo quello che siamo, SUDDITI, ma prima o poi le fiammelle diventano incendi…prima o poi.

S. Bellio