Contro le disposizione del Garante della Privacy la direttiva del Comune di Siracusa che obbliga l’utilizzo del sacco TRASPARENTE. Inoltre divieto dei controlli a campione e da parte dei netturbini sulla nostra immondizia.

LEGGETE CON ATTENZIONE TUTTO QUESTO ARTICOLO, NON CI INVENTIAMO MAI NULLA , QUESTE SONO LE REGOLE DEL GARANTE DELLA PRIVACY CHE ABBIAMO SOLO RICOPIATO. 

Caro assessore e avvocato Coppa, caro Sindaco, caro dirigente Brex, caro consulente Salvatore Genova, siete dei violatori di privacy dei cittadini siracusani. Questo non lo diciamo noi ma lo dice il Garante della Privacy. La norma che istituisce l’utilizzo di sacchetti trasparenti è per cui ILLEGALE.

L’amministrazione comunale di Siracusa sembra sempre più non capirci niente di raccolta differenziata. Il divieto di utilizzo di sacchi neri , viene accompagnato dall’obbligo di utilizzare sacchi trasparenti, come da comunicazione del sito del comune di Siracusa (vedi foto).

 

Ma tutto ciò va contro le direttive del garante della privacy e per cui contro la Privacy di ogni singolo cittadino. Inoltre la stessa direttiva vieta che il controllo e l’ispezione sia effettuata a campione e dai netturbini. 

Nell’ immondizia di ogni singolo cittadino ci possono essere tutte una serie di oggetti che se facilmente ispezionati creano una evidente violazione della Privacy. Non ci sono solo le tradizioni bollette e gli estratti conto da cui si possono evincere i dati altrui, ma anche le scatole di medicinali (che finiscono per rivelare le condizioni di salute di una persona), il tipo di alimenti acquistati (che ne denunciano il tenore di vita e le possibilità economiche) e numerosi altri oggetti (si pensi all’uso di pannoloni per anziani).

Per tutelare la riservatezza dei cittadini, il Garante della Privacy ha dettato una serie di regole in materia di utilizzo dei sacchetti bio sulla raccolta differenziata:

  • sono vietati i sacchetti trasparenti quando la raccolta della spazzatura avviene «porta a porta», situazione che potrebbe consentire agli estranei di sapere non solo cosa c’è dentro la busta di plastica, ma anche a chi appartiene (trovando una correlazione tra la busta stessa e la porta dell’appartamento cui appartiene), cosa che accade in tutte quelle situazioni in cui i condomini sono composti da meno di 9 unità abitative o  nei casi di abitazioni singole non condominiali. Lo stesso discorso, può essere fatto quando la raccolta dei sacchi della spazzatura avviene sul portone dell’edificio,  tramite appositi recipienti che individuano uno specifico condominio.
  • Per la stessa ragione di tutela della privacy, sono vietate le etichette adesive nominative sui sacchi dell’immondizia o sul contenitore dei rifiuti, soprattutto se questo è posto per la strada. Al contrario, il Comune può contrassegnare il sacchetto dei rifiuti con un codice a barre, un microchip o un dispositivo di identificazione;
  • Le ispezioni e l’apertura dei sacchetti della spazzatura sono possibili solo quando vi sono seri indizi che il cittadino abbia violato le regole sulla raccolta differenziata e, quindi, solo nei confronti di coloro che non hanno rispettato la normativa; sono invece vietate quando effettuate in via generale, con scopi preventivi o di generico controllo;
  • I controlli e l’apertura dei sacchetti della spazzatura possono essere fatti solo da personale autorizzato quali gli agenti della polizia municipale, ufficiali e agenti di polizia giudiziaria. Solo costoro, peraltro, hanno il potere di emettere sanzioni. È invece vietato il controllo e tanto più l’irrogazione di sanzioni da parte degli operatori ecologici, che sono semplici dipendenti di ditte spesso private; costoro possono semmai richiedere l’intervento della polizia locale. Allo stesso modo non è possibile chiedere agli amministratori di condominio di controllare il comportamento dei propri condomini: è possibile chiedere loro solo di svolgere un’attività semplicemente collaborativa e di sensibilizzazione nei confronti dei proprietari degli appartamenti, senza comunque imporre alcunché.  

Per tanto in caso in cui siano effettuati controlli a campione sui sacchi dell’immondizia e questo controllo venga fatto da un netturbino, potrete denunciare, il netturbino e l’azienda che ha ordinato il controllo a campione per violazione della Privacy. Inoltre il Comune di Siracusa non può obbligare l’utilizzo dei sacchetti trasparenti ai propri cittadini perché ciò è specificatamente vietato e viola le regola sulla privacy di ogni singolo cittadino. Può vietare l’utilizzo del sacco nero ma non può obbligare l’utilizzo dei sacchi trasparenti e  a questo punto ci chiediamo che senso ha  vietare il sacco nero?

E come direbbe Checco Zalone, ma questi sono almeno laureati? ( cit. Quo vado).

Non ci stanno capendo niente.

S. BELLIO