FARE IL SINDACO A SIRACUSA AI TEMPI DI FACEBOOK

La politica è cambiata, è cambiata la società, le economie, lo sviluppo culturale, anche le leggi elettorali, ma la cosa che più ha cambiato la vita di un Sindaco è Facebook. Fra qualche mese saremo chiamati alle urne per scegliere il Sindaco che guiderà la nostra città nei prossimi 5 anni. A chiunque venga eletto, vogliamo dare alcuni suggerimenti per sopravvivere a quello che diventerà il suo più grande nemico, “Facebook”.

Si dovrà sempre ricordare che qualsiasi decisione prenderà nello svolgere il suo mandato, su Facebook ci sarà qualcuno che non la penserà come lei, che pur non capendo nulla di sistema amministrativo o dell’argomento in oggetto, gli dirà che è sbagliato a priori. Si rassegni e si abitui. Poi ci saranno quelli che lo insulteranno a prescindere, per il solo fatto che lei è il Sindaco e per cui sarà meritevole di insulti, i più coraggiosi lo faranno con profili reali, i più codardi con profili fake. Si rassegni e si abitui. Spesso si troverà anche nel mezzo a discussioni e battaglie tra “bande”, tra chi la difende, (spesso la minoranza) solitamente indicata come gente che lei a vario titolo paga, e tra quelli che l’attaccano che a vario titolo saranno indicati come nemici perché lei non li paga. Si rassegni e si abitui.  Ma tra tutte le raccomandazioni che le potremmo fare, due la prego tenga in seria considerazione, perché nel mondo di Facebook, sono considerate fondamentali tra i compiti di un Sindaco.

La prima, si ricordi sempre, qualsiasi cosa accada, qualsiasi cosa lei abbia in programma per la città, di tappare tutte le buche, sempre. Faccia come le pare, si compri anche un’impastatrice e una pala e giri con la sua giunta a tappare fossi, ma lo faccia. Si ricordi sempre tappare le buche, lo scriva al primo posto su tutti gli ordini del giorno di ogni giunta. Lo faccia diventare la sua ossessione. Tappare le buche, sempre.

Ma se questa dovrà divenire per lei, un’ottemperanza quasi maniacale, la seconda dovrà diventare in assoluto primaria. Parliamo dell’allerta meteo. Per cinque anni la invitiamo tutte le sere prima di andare a dormire di affacciarsi dal balcone di casa sua, alzare gli occhi al cielo e osservare la volta celeste con grande attenzione. Se il cielo sarà rossastro, vada a dormire con una certa tranquillità, si sa che rosso di sera bel tempo si spera, ma se per caso il cielo sarà a pecorelle, resti in ansia e in agitazione, potrebbe succedere di tutto su Facebook l’indomani. L’allerta meteo sarà il suo incubo peggiore, e sarà inutile spiegare mille volte che solo se la protezione civile gli indicherà l’allerta rossa lei potrà comunicarla alla popolazione (sempre tramite Facebook), a loro non interesserà nulla, la colpa sarà sempre e solo sua. Chiudere le scuole o no, sarà la sua domanda amletica più ricorrente. Le sembrerà tutto molto strano, cresciuto probabilmente come tutta la nostra generazione, con la consapevolezza che colei che decideva se dovevamo andare a scuola  era nostra madre,  che puntualmente anche sotto alluvione ci diceva: “ vai vai su quattru gocci di acqua”. Oggi non è così, lei sarà la nostra mamma.  Non si incavoli troppo, inoltre, se spunteranno fake news con la faccia del suo profilo che comunicheranno improbabili alluvioni e chiusure di scuole, lo faranno, sono burloni, si rassegni, lo faranno.

Per cui caro futuro Sindaco, chiunque lei sia a giugno, si ricordi che Facebook la osserva. E soprattutto si ricordi, Buche e Allerta Meteo.

IL PICCHIO