L’avvocato Peppe Culotti ci spiega perché erano illegittime, sia dal punto di vista etico che giuridico.

Vi ricordate il primo periodo della differenziata in città? In cui ancora impreparati i cittadini non sapevano bene districarsi su come conferire in modo idoneo l’immondizia? Tutti all’inizio abbiamo avuto una certa confusione, ma in quel preciso momento l’amministrazione invece di educare decise di fare cassa, distribuendo a svariati concittadini sfilze di multe  pesanti (circa 600 euro), anche per sbagli spesso frutto dell’inesperienza (tipo non sapere dove conferire un cartone sporco di cibo), la leggenda narra che i vigili spuntassero mimetizzati da carrellato  per prendere in fallo il “cattivo” cittadino. Molti fecero ricorso ed oggi arrivano le prime sentenze avverse per il comune, che oltre ad annullarle vede il comune condannato al pagamento delle spese legali ( futtuti e malu paiti), in realtà queste spese legali le paghiamo tutti noi cittadini. Di seguito le considerazioni  dell’avvocato Peppe Culotti che ci illustra una delle cause di cui stiamo parlando:

VITTORIA ETICA E GIURIDICA
Il Tribunale di Siracusa ha accolto il ricorso presentato da un nostro concittadino avverso le
sanzioni elevate dal Comune di Siracusa, sulla base dell’ordinanza sindacale n. 1/2019 del
08.01.2019, condannando l’Ente comunale al pagamento delle spese processuali e relativi accessori
e dichiarando l’infondatezza nel merito della violazione e della stessa ordinanza.
Proprio nell’arco temporale in cui tale ordinanza fu in vigore, tantissimi cittadini siracusani furono
sanzionati, con multe elevatissime.
Gli agenti di polizia municipale, anziché avvertire l’ignaro cittadino dell’eventuali conseguenze nel
caso di mancato conferimento e differenziazione dei rifiuti, elevavano sanzioni pari ad euro 600,00
anche nei confronti di anziani soggetti con reddito minimo, di oltre 80 anni che in un caso
addirittura non sapeva né leggere né scrivere.
Nel caso di specie, è stata elevata una sanzione, nei confronti di un commerciante per una
violazione inesistente che non aveva ragione di esistere.
Un accanimento esagerato posto in essere dalla nostra amministrazione (Sindaco e Assessore
all’Ambiente) verso i suoi concittadini.
Corrette sono le norme che tendono a far rispettare il sistema della raccolta differenziata, ma
riguardo alla nostra città, si è trattato di un atteggiamento giustizialista da parte del primo cittadino
il quale ha dettato un modus operanti inopportuno e inadeguato verso i suoi concittadini.
Atteggiamento presuntuoso e arrogante da parte della nostra amministrazione, la quale non ha
tenuto conto neppure della richiesta di annullamento in autotutela che tra l’altro era fondata sugli
stessi motivi di fatto e diritto che hanno portato alla caducazione dell’ordinanza impugnata e alla
condanna per il Comune di Siracusa alla rifusione delle spese processuali, obbligandomi a tutelare i
diritti dei nostri concittadini davanti al Tribunale.
La condanna alle spese nei confronti del Comune di Siracusa, nonostante la richiesta di
annullamento in autotutela, pone in risalto il concetto di cattiva amministrazione della cosa
pubblica, considerato che la condanna alle spese poteva essere evitata.
Ogni Sindaco dovrebbe amministrare secondo la diligenza di buon padre di famiglia, ma non è
questo il caso.

Avv. Peppe Culotti