La Poltrona da Sindaco di Siracusa? Un gioco da bambini…Siete pronti a tutto?

Liddo Schiavo, Giancarlo Garozzo, Ezechia Paolo Reale, Enzo Vinciullo, Giovanni Randazzo, Massimo Milazzo, Damiano De Simone, Ciccio Midolo, Silvia Russoniello, Fabio Granata, Valeria Troia.

Sembra una formazione di calcio, ma no, sono alcuni dei candidati a Sindaco del comune di Siracusa.

Ma veramente ci meritiamo tutto questo? Mi scuso per alcuni non inseriti nella lista, ma la mia memoria vacilla davanti a tanto. Nel rispetto della democrazia in cui tutti  hanno il diritto di candidarsi e portare avanti un’ idea, non credete che forse si stia esagerando?

Non sarebbe più onesto trovare dei programmi di sintesi e proporre all’elettorato 3 massimo 4 candidature? Tanto vi metterete d’accordo al ballottaggio, tanto vale farlo prima.

Certo di programmi ne parlano in pochi (qualcuno in verità sì), la maggior parte parla di creazioni di liste, perché sanno che col sistema di trascinamento dei voti queste diventano determinanti.

Ma dato che poi, con tutti questi candidati il ballottaggio è sicuro, perché non vi mettete d’accordo prima e ci evitate di venirvi a votare due volte? Facendo anche risparmiare le casse pubbliche DATO CHE una seconda tornata elettorale COSTA?

Si avvicinano le scampagnate del 25 Aprile e 1 Maggio, dai ragazzi e SCAMPAGNATE ASSIEME.

Comunque dei colpi di scena sono dietro la porta. Fidatevi. In questo momento c’è una strana calma. Avete presente quando siete presi dalle cose di casa e i vostri bimbi stanno stranamente in silenzio, non sentite provenire dalla loro stanza nessun rumore, e vi assale il presentimento che stiano combinando qualcosa di terribile? Ecco io ho lo stesso presentimento in questo momento. Siete pronti? Io sono pronto a tutto. E DOPO CI DIRANNO CHE E’ PER IL NOSTRO BENE.

Ci sodomizzeranno e ci diranno che è una rettoscopia, e li dovremo anche ringraziare?

Mettete al numero 1 del Vostro programma la seguente promessa:

Vi faremo sentire ORGOGLIOSI di essere siracusani” alla fine vi chiediamo poco, solo quello vogliamo SENTIRE, solo quello.

 

S.BELLIO