Siracusa e la Necropoli di Pantalica Siti UNESCO dal 2005. Godetevi un bellissimo filmato

SCHEDA UFFICIALE DI ISCRIZIONE ( dal sito ufficiale dell’unesco http://unescosicilia.it/wp/project/siracusa-e-le-necropoli-rupestri-di-pantalica/ )

Anno di iscrizione nella World Heritage List:
2005

Ubicazione:
Sicilia Siracusa e Pantalica (SR) N37 3 33.984 E15 17 35.016

Documento Unesco:
ICOMOS N. 1200

Area del sito: 898 ettari
Buffer Zone: 5519 ettari

Il sito si compone di due elementi separati, contenente vestigia importanti di epoca greca e romana: la Necropoli di Pantalica contiene oltre 5000 tombe scavate nella roccia vicino a cave di pietra, la maggior parte delle quali sono datate dal 13° al 7° secolo AC. Anche vestigia di epoca bizantina restano nella zona, in particolare le fondamenta del Anaktoron (Palazzo del Principe). L’altra parte della proprietà, l’antica Siracusa, comprende il nucleo di fondazione della città, come Ortigia dai Greci di Corinto nel 8° secolo AC. Il sito della città, che Cicerone descrisse come “la più grande città greca e la più bella di tutte”, conserva vestigia come il Tempio di Atena (5° secolo AC, poi trasformato per servire come cattedrale), un teatro greco, un anfiteatro romano, un forte e altro ancora. Molti resti testimoniano la travagliata storia della Sicilia, dai Bizantini ai Borboni, intervallati dagli arabo-musulmani, i Normanni, Federico II di Hohenstaufen (1194-1250), gli Aragonesi e il Regno delle Due Sicilie. Il centro storico di Siracusa offre una testimonianza unica per lo sviluppo della civiltà mediterranea negli ultimi tre millenni.

Giustificazione per l’iscrizione

Criterio (ii): I siti e i monumenti che formano i siti di Siracusa e Pantalica costituiscono un accumulo unico, attraverso i secoli e nello stesso spazio, di notevoli testimonianze sulle culture del Mediterraneo. Criterio (iii): Siracusa e Pantalica offrono, grazie alla loro notevole diversità culturale, una testimonianza eccezionale per lo sviluppo della civiltà nel corso di circa tre millenni. Criterio (iv): Il gruppo di monumenti e siti archeologici situati a Siracusa (tra il nucleo di Ortigia e le vestigia in tutta l’area urbana) sono il più bel esempio di una straordinaria creazione architettonica che abbraccia diversi aspetti culturali (greci, romani e barocchi). Criterio (vi): l’antica Siracusa era direttamente legata a eventi, idee e opere letterarie di valore universale.

Descrizione

Siracusae Pantalica, attraverso la loro straordinaria diversità culturale, offrono una testimonianza eccezionale per lo sviluppo della civiltà nel corso di circa tre millenni. Situata sulla costa mediterranea della Sicilia sud-orientale, e avendo sempre goduto di un clima favorevole, la zona di monumenti e siti archeologici proposti per l’iscrizione nella Lista del Patrimonio Mondiale è stato abitata fin dall’epoca protostorica. La Necropoli di Pantalica si estende su circa 1.200 metri da nord a sud e 500 m da est a ovest nella regione di Sortino. In un’area colinare (caverne e precipizi) e un ambiente naturale di grande bellezza, circa 5.000 tombe sono visibili, la maggior parte delle quali sono state scavate nella roccia. Le ricerche archeologiche hanno portato alla luce, in questa zona, resti e vestigia di abitazioni risalenti all’epoca della colonizzazione greca. Materiali di origine micenea e strutture monumentali sono state riconosciute, permettendo l’identificazione dell’Anaktoron (Palazzo del Principe). Allo stesso modo, è stato possibile individuare un periodo di rioccupazione del sito nel 9°-10° secolo: la zona era infatti utilizzata per la difesa contro le invasioni della Sicilia da parte degli eserciti arabi. Nella parte che è stata abitata da tutto il periodo neolitico, e certamente dall’inizio del 13° secolo, Siracusa simbolizza dalla sua fondazione lo sviluppo della presenza greca nel Mediterraneo occidentale. Questa città, fondata nel 8° secolo è stata, secondo gli Antichi, molto grande ed estremamente bella. Il suo nucleo centrale, oggi l’isola di Ortigia, controllava due porti naturali che si erano già diventati famosi nell’antichità. Ortigia consisteva in cinque parti, dando origine al suo nome alternativo di Pentapolis. Le due porte sono ancora oggi identificabili: Porto Piccolo a est e Porto Grande a ovest. Ortigia ha una centralissima via principale e da una rete di strade che ricordano il piano ortogonale della città greca, costruito nel 7° secolo AC. I seguenti resti greci sono visibili (da nord a sud): Tempio di Apollo (Apollonion); Tempio ionico; Tempio di Atena (Athenaeion); Le Catacombe, le più grandi ad eccezione di quelle di Roma, risalgono al periodo paleocristiano. Successivamente, sono rimasti molti elementi che testimoniano la travagliata storia della Sicilia, dai Bizantini ai Borboni, passando dagli Arabi-musulmani, i Normanni, il governo di Federico II (1197-1250), la dominazione degli Aragonesi e il Regno delle Due Sicilie: la Chiesa di San Giovanni Battista (secoli quarto-16), la Chiesa di San Martino (secoli 6°-14°), Palazzo Bellomo (secoli 13°-18°), Palazzo Migliaccio, Palazzo Abeba Dunieli e Palazzo Francica-Nova (15° secolo), la Chiesa di San Francesco all’Immacolata (secoli 13°- 18°), la Chiesa del Collegio (costruita dai gesuiti nel 17° secolo). Il monumento più celebre, con la sua grande piazza, è la cattedrale, che incorpora i resti di un tempio greco risalente al 6° secolo AC. Gli scavi effettuati nel 1996-1998 sotto la piazza hanno arricchito la conoscenza della storia di Siracusa e dei suoi monumenti antichi. Costituito tra i 1952 e il 1955, il Parco Archeologico della Neapolis include i più spettacolari monumenti greci e romani che testimoniano il passato della Sicilia: il magnifico teatro greco; la zona Ninfeo (con la grotta); il santuario di Apollo; l’imponente altare di Ierone II (re di Siracusa dal 265 al 215 AC); l’anfiteatro romano; le grandi cave di pietra, note anche come il lautumiae; la necropoli di Grotticelle, che contiene la cosiddetta tomba di Archimede.

A. VALENTI